Se non avete ancora assitito a una delle presentazioni del film
In me non c’è che il futuro – Ritratto di Adriano Olivetti
di cui abbiamo parlato in più occasioni su questo sito, o non avete acquistato il cofanetto dall’editore, avete un’occasione per assitere allo spettacolo dal divano di casa vostra.

Il film andrà in onda martedì 1 maggio 2012 su Rai 5 (canale 23 del digitale terrestre) alle ore 21.15

Si tratta di un lungo documentario, scritto e diretto da Michele Fasano, che ripercorre la vita di Adriano Olivetti nei suoi molteplici aspetti – l’industriale, il mecenate, l’organizzatore, il politico – sottolineandone l’attualità delle idee e con lo sguardo rivolto al futuro.

Nella prima parte del film, Alle origini di un modello (72 min.), si pone attenzione alla poliedrica quantità di fonti di ispirazione di Adriano Olivetti e alla radice paterna delle sue attenzioni plurali, il che fa del padre Camillo, per il figlio Adriano, l’accesso diretto non solo ad una disciplina e ad una metodologia professionale, ma anche ad un atteggiamento tipico degli ambienti più avanzati della ricerca politico sociale del socialismo riformista degli inizi del secolo XX, da cui Adriano di certo prende avvio (da Turati e Prampolini, frequentazioni del padre, fino a Salvemini, Rosselli, Gobetti, amici di Adriano). Accanto alla descrizione delle origini della “idea olivettiana”, man mano si chiarisce la complessità del “modello olivettiano”, nella sua concretezza e compiutezza, per coglierne il nesso con le cause remote, meno immediatamente evidenti. Come dire, nella prima parte del film si parla del seme e del germoglio.

Nella seconda parte, Il modello comunitario concreto (72 min.), si completa il quadro tramite un intreccio analogo a quello della prima parte. Qui, però, si alternano la descrizione del pensiero politico più ampio e del progetto costituzionale federalista di Adriano Olivetti, affascinato intanto dal “Personalismo” di Maritain e Mouneir, con la descrizione della fase matura del modello comunitario applicato nella fabbrica di Ivrea. In tal modo si offrono quelle suggestioni che permettono allo spettatore di intendere la visione dello Stato Democratico che aveva in animo Adriano Olivetti. Si comprende come, arrivando da lontano, nella fabbrica trovarono concreta realizzazione esemplare dinamiche politico-sociali che intendevano essere applicabili su più ampia scala, in definitiva, ad uno Stato Italiano che altrimenti non avrebbe potuto essere definito davvero democratico. Come dire, nella seconda parte del film si parla delle diverse fioriture derivanti dal seme originario… e dei loro frutti, purtroppo non colti, se non nella piccola grande enclave olivettiana.

Guarda il trailer

Maggiori informazioni sulle prossime presentazioni e sugli ordini del cofanetto con DVD e libro sul sito dell’editore.

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