Il 31 dicembre 2017 ricorrono i dieci anni dalla scomparsa di Ettore Sottsass Jr. Tutti noi olivettiani sappiamo chi sia, perché il suo nome è legato intimamente alla Olivetti e ai numerosi prodotti di cui ha disegnato “il vestito”, l’immagine esterna che rappresenta il primo impatto di un prodotto con il cliente potenziale e ne influenzerà le scelte.

Qualcuno ha avuto il previlegio di conoscerlo e di affrontare con lui il problema di come contemperare le esigenze del progetto con i desiderata dell’esteta. Un grande sarto può fare miracoli, ma non potrà modificare il corpo del suo cliente per adattarlo all’idea dell’abito che ha in mente. Un grande architetto può lavorare a stretto contatto con i responsabili del progetto e dell’ingegnerizzazione per cercare di ottimizzare ai fini estetico/funzionali la disposizione dei componenti della “macchina”. Era un incontro fra culture diverse, in cui le capacità e l’inventiva di Ettore Sottsass risultavano convincenti.

Quest’anno ricorre anche il centenario della nascita di Ettore Sottsass, cui fanno riferimento molte mostre a lui dedicate. Vi segnaliamo in particolare quella organizzata alla Triennale di Milano (fino all’11 marzo 2018) e quella allestita presso il CSAC dell’Università di Parma (fino all’8 aprile 2018).

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