Il 14 maggio 2025 è mancato a Ivrea Giorgio Panattoni, un protagonista dell’industria e della politica italiana, tra Olivetti, Parlamento e impegno locale.
Si è spento per una crisi respiratoria all’ospedale di Ivrea, a 88 anni.
Ingegnere, top manager dell’Olivetti, parlamentare per un decennio e voce critica ma coerente della sinistra italiana, Giorgio era nato a Milano il 6 aprile 1937, ma la sua storia personale e professionale si è intrecciata profondamente con Ivrea, con la sua industria, la sua politica e la sua gente.
Ricordiamo con tanto affetto la sua partecipazione ai nostri raduni milanesi, testimone del vincolo di amicizia che sempre contraddistingue chi ha avuto la fortuna di condividere il periodo glorioso dell’informatica italiana, anche quando il destino ti porta lontano e ti impegna fortemente nella storia politica del paese.
Addio Giorgio … che la terra ti sia lieve!
Addolorato per la sua scomparsa . Giorgio è stato un manager di grande valore, unendo a una solida professionalità una profonda sensibilità umana. Ha saputo guidare con competenza e visione strategica, mantenendo sempre un atteggiamento attento e rispettoso verso i colleghi. La sua capacità di ascolto, la disponibilità al dialogo e l’empatia nel relazionarsi con il team hanno fatto di lui non solo un leader competente, ma anche un punto di riferimento affidabile e stimato.
Giorgio Panattoni è stato un manager al centro di gran parte degli snodi cruciali della storia e della vita del Gruppo. E’ stato fra l’altro a capo del Business Planning, di Olivetti Technologies Group e ha fatto parte del team aziendale incaricato di tenere i contatti con
le organizzazioni sindacali
Nella mia funzione di Ufficio Stampa non ho avuto molte occasioni di lavorare a stretto contatto con lui, ma ho avuto più volte occasione di interpellarlo, direttamente o attraverso i suoi collaboratori, su alcuni tempi particolarmente delicati.
Ricordo che talvolta il mio capo, l’amato e compianto Mario Minardi, mi suggeriva “Questa bozza di comunicato falla vedere anche a Panattoni”. Io, quando l’argomento mi sembrava non di sua particolare pertinenza, mi chiedevo e gli chiedevo perché. Lui sorrideva e ripeteva l’invito…
E per completare il profilo di un personaggio impegnato su molti versanti non bisogna dimenticare il suo impegno politico